Fin dagli albori l’uomo ha sempre sentito l’impulso di rappresentare ciò che vedeva e che sentiva e, dai quei primi dipinti sulla roccia ad oggi, è passato da forme semplici e concrete ad opere spesso anche solo astratte. Nel corso dei millenni ha sviluppato un senso estetico ed una sensibilità sempre maggiori che gli hanno permesso di creare opere sempre più raffinate ed elaborate. L’uomo non è cresciuto solo nelle scienze ma anche nel suo sentire.
Ma cos’è l’arte? E come mai ci sono opere che ancora oggi riconosciamo come grandiose ed universali nonostante i secoli, come il “Giudizio di Michelangelo”, mentre di altre ce ne dimentichiamo dopo poco?
Con l’evolvere dell’arte stessa sono nati molti movimenti filosofici che spesso si sono trovati l’uno contro l’altro, ma sostanzialmente nessuno mai è riuscita a definirla veramente o è mai sopravvissuto nel tempo. Questo perché l’arte è un qualcosa che è talmente intimamente connesso con noi che, nello stesso momento che tentiamo di ridurla sul piano razionale, non riusciamo più a comprenderla nella sua interezza. L’arte vera la si può solo percepire, la si può solo assaporare e l’unico posto dove la troveremo è dentro di noi. È una modalità unica in cui il nostro essere comincia a funzionare e che ci permette di essere creativi anche nelle piccole cose che facciamo. Quando il nostro essere fiorisce diventiamo creativi e il nostro senso estetico si amplifica.
E quando l’arte diventa illuminata? Quando questa nostra creatività diventa la semplice mano che ritrae, esprime ed al servizio delle qualità universali che trascendono le mode passeggere del momento. L’artista illuminato è colui che è entrato in contatto con la propria dimensione interiore, con i principi universali che governano tanto noi nel profondo che l’intero universo nella sua magnificenza ed è colui che li sa esprimere nel mondo ordinario dei sensi, guidando le persone comuni a percepire un piccolo scorcio del meraviglioso giardino che è in noi.
Gli artisti “ sono i fiori più belli della creazione, i sogni più dolci del Creatore e gli elementi più cari della società umana. Forse non si rendono conto di quanto siano amati, venerati e seguiti dai loro spettatori …” (Estratto da “Ricordi”, India, 1961 – dal sito Sahaj A-Z)