A proposito dello spettacolo Ras Lila…

20 Mar 2012   by Marzia Colitti   in Articoli   No Comment »

La figura del dio Krishna, così amata e popolare in India, è stata, a volte, fraintesa persino in patria. Alcuni letterati indiani lo hanno dipinto come un rubacuori alla maniera di Casanova, ma è una falsità. Nel repertorio della danza classica indiana esistono un’infinità di coreografie ispirate a lui, che possono essere interpretate con chiavi di lettura differenti: non è tanto il giovane bovaro che si diletta in compagnia prima dell’una, poi dell’altra ragazza del villaggio di Mathura, dove secondo la tradizione trascorse la sua infanza e la sua prima giovinezza. Ma è la rappresentazione del Paramatma (l’anima universale) che si congiunge a Jivatma, l’anima umana (la “Gopi”). Anche nell’opera Bhamakalapam di cui lo spettacolo Ras Lila contiene un estratto, Bhama è la rappresentazione dell’anima umana il cui ego viene messo alla prova dal suo sposo divino, Krishna, il Signore dell’Universo. E quando Krishna si allontana, lei non desidera altro se non che lui ritorni, perché l’anima anela sempre a ricongiungersi con lo spirito supremo.

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